martedì 20 novembre 2012
Ci danno il sangue
Cari amici, per presentare questo post ho utilizzato la copertina del CORRIERE AVIS, il bimestrale dei donatori.
Il titolo non è una mia idea: è un articolo- a firma Stefania Garini - che ho letto su "Missioni Consolata", la rivista della Famiglia dei Missionari fondata a Torino nel 1899.
Scrive la redattrice:
"Sono tante le definizioni - a stragrande maggioranza offensive e xenofobe - che gli italiani danni degli immigrati.
In questo articolo, raccontiamo una faccia sconosciuta dell'immigrazione : una ricerca condotta dall' Università di Torino ha evidenziato che, tra gli stranieri, sono sempre di più i donatori di sangue.
Si calcola che oggi, in Italia, circa il 4% delle donazioni di sangue provengano dagli immigrati.
Un atto di generosità che, in questo caso, implica molte altre cose."
Personalmente, non ho mai avuto modo di incontrare un immigrato donatore, ma dallo stesso articolo ho capito anche il perché.
A Torino è presente (e attiva) una nutrita comunità marocchina, forte di circa 16.000 persone che dal 2005 per iniziativa dell"Associazione islamica delle Alpi", ha dato inizio ad un'esperienza pilota di donazioni.
Racconta Karim, educatore professionale : "Io donavo già il sangue a titolo personale, ma ho pensato che sarebbe stato bello coinvolgere gli altri componenti del gruppo. Così abbiamo invitato due emoteche dell'AVIS nella nostra sede, e oltre un centinaio di noi si sono resi disponibili per la donazione.
Da allora, continuiamo a donare con regolarità".
Sul loro esempio, sono partite una miriade di altre iniziative analoghe, che hanno coinvolto donatori rumeni, polacchi,afghani, cingalesi, pakistani....
Concludo con due miei pensieri :
1) L'assoluta validità della donazione anonima.
2) MAI fare di tutte le erbe un fascio...
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" La musica é il vincolo che unisce la vita dello spirito alla vita dei sensi, ed é l'unico immateriale accesso al mondo superiore della conoscenza. Nella musica l'uomo vive, pensa e crea".
Ludwig Van Beethoven
Ludwig Van Beethoven
molto, molto bello questo post caro Leonardo, fin che siamo su questa terra abbiamo bisogno gli uni degli altri. Lasciando da parte i pregiudizi, ciao
RispondiEliminaCaro Leonardo vorrei ritornare giovane come quando passavo all'avis di Zurigo per fare il mio dovere!!! io considero che ogni persona sana dovrebbero riflettere su questo, sono rimasto male quando mi dissero che alla mia età dovevo rinunciare, oltre i 60 anni ci sono controlli severi,
RispondiEliminaio essendo un conduttore di automezzi a 60 ho dovuto smettere.
Ciao e buon pomeriggio caro amico.
Tomaso
Nobile colui che dona il proprio sangue per aiutare chi è in pericolo di vita.
RispondiEliminaA presto Leo
Ciao Leonardo condivido la tua idea
RispondiEliminale ultime parole sono fondamentali.
grazie per averci fatto sapere queste cose....sono importanti
RispondiEliminaUn aspetto dell'immigrazione che viene tenuto accuratamente nascosto. Sono tante le attività degli immigrati in Italia che danno un solido contributo al nostro paese. E questa è la più generosa.
RispondiEliminaSono superconvinto anch'io dell'anonimato per il donatore. Certe persone sarebbero perfino capaci di rifiutare la trasfusione se sapessero che il donatore è un marocchino. Il razzismo sta aumentando in tutta Europa anche se c'è bisogno di loro per i lavori rifiutati dagli autoctoni. Durante la costruzione delle linee del tram, qui da noi, nelle trincee per creare i basamenti si trovava solo gente di colore (arabi od africani), ma i capi erano bianchi e li guardavano dall'alto. Buonanotte.
RispondiEliminaAnima nobile chiunque doni il sangue...bene prezioso.
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