martedì 26 gennaio 2010
27 GENNAIO - UN GIORNO PER NON DIMENTICARE
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Il Diario di Anna Frank è il racconto della vita di una ragazza ebrea di Amsterdam, costretta nel 1942 ad entrare in clandestinità insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti. Nel diario da lei tenuto, Anna racconta la vita e le vicende di tutti i giorni, scrivendo le proprie impressioni sulle persone che vivono con lei.
Alcuni amici di famiglia che avevano aiutato i clandestini, riuscirono a salvare gli appunti scritti da Anna all'interno dell'alloggio segreto, consegnandoli poi al padre, che ne curò la pubblicazione avvenuta ad Amsterdam nel 1947, col titolo originale "Het acherhuiscil" (il retrocasa).
Questo testo rappresenta una importante testimonianza delle violenze subite dagli ebrei durante l'occupazione nazista, una persecuzione e un genocidio che coinvolse non solo quel popolo e che non ha eguali nella Storia.
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" La musica é il vincolo che unisce la vita dello spirito alla vita dei sensi, ed é l'unico immateriale accesso al mondo superiore della conoscenza. Nella musica l'uomo vive, pensa e crea".
Ludwig Van Beethoven
Ludwig Van Beethoven
... e c'è ancora chi continua a negare!
RispondiEliminaVuoi perchè sono nata il 27 gennaio, vuoi perchè in quei posti ci sono stata...o perchè ho sempre letto molto e partecipato a convegni dei sopravvissuti...io questa commemorazione la sento molto..
RispondiEliminaCon che coraggio si possa negare la Shoah non lo comprendo...ci sono fior di testimonianze, persone sopravvissute e che raccontano un'esperienza marchiata sulla loro pelle e nella loro anima.
RispondiEliminaBuona serata Sergio!
Guernica, io porto il nome di mio zio,fratello di mia mamma.
RispondiEliminaVenne "prelevato" in casa dai tedeschi in ritirata.
Alla fine della guerra mia nonna si attivò in tutti i modi per conoscere la sorte di quel suo figlio,ritrovò le tracce del suo passaggio fino al confine con la Polonia...dopo, il nulla: capisco quindi perfettamente il tuo stato d'animo e lo condivido!
P.S. Domani troverai una sorpresina per te...!!
Buona serata.
Ricordare è il minimo che si possa fare... anche leggere il libro di Primo Levi serve molto, io ce l'ho stampato nella memoria e nel cuore!
RispondiEliminaA presto
GM C
grazie...anche io domani farò memoria...
RispondiEliminaBenvenuto paroleamorsi, grazie per la visita.
RispondiEliminaIl libro di Primo Levi è il testamento spirituale di ciò che lui ha vissuto in prima persona, come fosse un vangelo!
Lo, ho letto il tuo post e l'ho condiviso al 1000 per 1000.
RispondiEliminaEvidentemente, per alcuni "soggetti" non sono sufficienti le testimonianze vissute di persona e riportate perchè si sappia...