venerdì 21 gennaio 2011

UTO UGHI

Il maestro Uto Ughi in concerto, con il suo violino Guarneri del Gesù del 1744

Cari amici, la leggera influenza di cui vi ho parlato nel post precedente, non mi ha impedito di prepararne un altro per fare gli auguri di buon compleanno ad un nostro grande e affermato musicista:

Il maestro UTO UGHI, nato a Busto Arsizio (Varese) il 21 gennaio 1944, persona che oltre alle indiscusse capacità di interprete - quelle che coinvolgono qualunque pubblico - è un punto di riferimento per la cultura musicale italiana, in prima linea per la divulgazione e la difesa della musica classica nel nostro paese.

Divulgazione attraverso le più svariate iniziative, dai festival Uto Ughi per Venezia e per Roma, creati con successo per avvicinare i giovani alla musica, alle trasmissioni radiotelevisive, che lo hanno visto raggiungere il grande pubblico.
Progetti che , oggi, si può sperare di condurre in porto forse solo grazie all'intervento di un personaggio come Uto Ughi, che riesce a unire fama e rigore, qualità conquistate anche nella sua battaglia civile «a favore della cultura e contro il degrado e il cattivo gusto che oggi imperano sempre più».
Non si contano a questo proposito gli interventi e le dichiarazioni rilasciate a mezzi di comunicazione sull'attenzione verso la musica classica nelle scuole fra i ragazzi:
«La situazione si fa sempre più grave per la disattenzione della nostra scuola nei confronti dell'educazione musicale di base. E' un vero peccato perché noi, il paese dell'arte e della musica, stiamo retrocedendo».
E ancora: «I ragazzi sono bombardati delle bruttezze e questo causa sicuramente un'affievolimento della sensibilità... il gusto per il bello, seppure coltivato da pochi, è un'ancora di salvezza oggi ancor più forte di un tempo».

Torino è benvoluta dal Maestro, in quasi quarant'anni di attività sono poche le volte in cui non sia venuto nella mia città, i suoi concerti sono sempre premiati dalle sale da concerto stracolme.
Il motivo sta nella certezza che quella che si ascolterà sarà musica vera, vissuta e trasmessa con autenticità, i veri caposaldi di un'arte!

4 commenti:

  1. La musica insegnata a scuola fa ridere, due ore di lezione settimanali in cui si impara a suonare canzoncine con il flauto, saggi e spettacoli in cui è la Prof ad apparire brava e al centro della scena...In due ore settimanali si potrebbero fare cose molto più interessanti come ad esempio insegnare a conoscere i veri artisti e interpreti di casa nostra, insegnare a suonare uno strumento che non sia esclusivamente il flauto, insomma insegnare la vera musica.
    Ciao Sirio, Roberta

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  2. Sirio, la musica è musica.
    Anche se con generi diversi, ci accomuna almeno credo, perché per me la musica rappresenta molto, moltissimo:
    -rapitrice, ossia si porta via i brutti pensieri;
    -consolatrice, ossia m'abbandono a lei;
    Un abbraccio, ti auguro buon fine settimana e guarisci^^

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  3. Caro Sirio, prima di tutto spero che ti stia rimettendo dall'odiosa influenza...
    È veramente vero che passare da te ci si rilassa ascoltando sempre della bella musica.
    Cerca di riposarti che poi patrai riprendere tutto come prima,
    un abbraccio forte,
    Tomaso

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  4. Prima ancora della scuola, deve essere la famiglia a sensibilizzare i piccoli all'arte e in particolare la musica. I miei figli hanno imparato a conoscere e ad amare la musica classica, perché io l'ascoltavo spesso, quando loro erano ancora piccolissimi e ho cominciato a portarli ai concerti quando ancora li dovevo tenere in braccio.

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" La musica é il vincolo che unisce la vita dello spirito alla vita dei sensi, ed é l'unico immateriale accesso al mondo superiore della conoscenza. Nella musica l'uomo vive, pensa e crea".

Ludwig Van Beethoven