il Vajont, oggi
Cari amici, oggi ho seguito la tappa del Giro d'Italia con maggio attenzione delle altre, e non perché era il secondo arrivo in montagna.
A distanza di cinquant'anni, i corridori hanno percorso la valle che visse la tragedia del Vajont, la frana che si staccò dal monte Toc provocando due ondate che si abbatterono a valle, cancellando Longarone e le frazioni di Pirago,Rivalta, Villanova e, parzialmente, Faè.
Le vittime del disastro furono 1910, di cui 1450 residenti nel comune di Longarone.
La tappa odierna, lunga 182 Km con due Gpm di seconda categoria che prevedevano l'ascesa appunto da Longarone alla diga del Vajont, dove era stato posto il traguardo.
E' stata chiamata quella "della memoria", perché ha permesso di ricordare uno dei drammi più dolorosi della nostra Italia.
E' arrivato al traguardo in solitudine, il bravo Ramunas Navardauskas del team Garmin, seguito da tre italiani. Nell'ordine, Daniel Oss, Stefano Pirazzi (l'attuale maglia azzurra) e Salvatore Puccio.
La maglia rosa è saldamente sulle spalle di Vincenzo Nibali, al quale faccio i miei migliori auguri di conservarla fino al 26 di Maggio, al traguardo di Brescia!
Rivedere quelle montagne mi ha emozionato molto, ma ancora di più, oltre il fatto sportivo, la volontà e la determinazione degli abitanti di quella valle, persone che meritano tutta la mia stima, sia per la passione sportiva dimostrata oggi, sia per l'umanità e la tenacia di allora, per la ricostruzione.
L'attuale maglia rosa del giro d'Italia, Vincenzo Nibali
Ricordo quella tragedia. Io sto facendo un post sul Duomo di Gemona Quando ho tempo lo finisco e lo pubblico.
RispondiEliminaBuona serata Leonardo
enrico
Me lo ricordo anch'io quel dramma. E' stato terribile.
RispondiEliminaBello che il Vajont non sia stato dimenticato.
Caro Leonardo, ricordi tragici che mi ricorda il dolore di un amico che era qui in Svizzera che in quella tragedia perse 2 famigliari.
RispondiEliminaCome vedi che nonostante molto impegnato con il mio blog per l'occasione del raduno alpini a Piacenza eccomi qui per un caro saluto.
Bella foto ricordo del giro d'Italia di quest'anno.
A presto rileggerti caro amico.
Tomaso
Mi ricordo bene...ero una ragazzetta piccola ma le immagini che provenivano dal voluminoso televisore in bianco e nero erano davvero angoscianti!
RispondiEliminaRicordo benissimo le immagini di quella tragedia che mi avevano tenuta tristemente incollata alla TV e la mia grande ammirazione per la tenacia e la volontà degli abitanti di quella valle per la ricostruzione.
RispondiEliminaTante serene e gioiose giornate a tutti
nonnAnna
Ero piccola ma ricordo quell'immane tragedia e ricordo anche la tenacia e il coraggio con cui i rimasti affrontarono , quasi da soli e senza aiuti, la ricostruzione. Gente davvero tosta.
RispondiEliminaAvendo una certa età ricordo tutto o quasi, come ricordo l'emozione nel sapere che un amico, conosciuto quell'estate dalle parti di Calizzano (SV), di qualche anno più anziano di me, fu a prestare, da militare, soccorso in mezzo a quell'immane tragedia.
RispondiEliminaUna tappa molto significativa dunque; si vede che sei appassionato di ciclismo, si capisce perfettamente da come ne parli con entusiasmo.
RispondiEliminaIl mio pensiero va a tutte quelle persone che persero la vita in quel disastro..ricordo che ero una ragazzina e che a scuola se ne parlò molto..Buona domenica Leo, ciao a presto