martedì 15 marzo 2016

Una piazza, una storia



Venaria Reale, piazza Pettiti.

Dove ora c'è questa bella fontana tricolore, sorgeva l'  "Officina Venaria Reale " (O:V:R:) , fabbrica che diede lavoro a tanti concittadini, compresi i miei genitori che praticamente dovevano percorrere si e no 100 metri del viale Buridani per recarsi sul posto di lavoro.

Questo insediamento industriale ebbe inizio nel lontano 1937, era una piccola realtà fondata da Giuseppe Pettiti che conobbe il suo periodo più critico dal '40 al '65, a causa della fortissima concorrenza  e le continue innovazioni tecnologiche.
Andò tutto bene fino al 1973, quando l'ultima alleanza con gli americani della Borg- Warner (subentrati alla Seal Master) vollero imprimere un'accelerazione alla produzione impensabile.

Pettiti, che era stato il tipico imprenditore "padre di famiglia", non condivise questi cambiamenti  (e con lui parecchie maestranza) e preferì ritirarsi, lasciando la direzione al figlio Edgardo.

Nel 1976 avvenne la smobilitazione, e i macchinari trasferiti in Messico : fine della storia di un pezzo di Venaria!

Nel mio archivio ho ancora alcuni scatti della struttura datati 1991 . eccoli


l' ingresso all ' officina


la villa di Pettiti


esterni della ex fabbrica


Dalla demolizione vennero risparmiati la facciata e la residenza di Pettiti  il resto della fabbrica venne abbattuto nel 1995 per lasciare il posto all'attuale piazza che porta il nome di un imprenditore che fu anche benefattore della mia Città natale.

Qui sotto i miei scatti : vedere le ruspe in azione, fu una stretta al cuore . . . 














I riferimenti storici sono stati tratti dal libro "All'ombra dei Savoia - Storia di Venaria Reale", di Adriano Ballone e Guglielmo Racca.

2 commenti:

  1. Caro Leonardo, una carrellata di foto, purtroppo ci sono pure quelle che si guardano con amarezza!!! Ma questa è la storia che cambia molto spesso, e purtroppo dobbiamo accettarla se anche amaramente.
    Ciao e buona serata caro amico.
    Tomaso

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  2. Allora come adesso assistiamo troppo spesso a fabbriche che trasferiscono la produzione all'estero.
    Interessante storia di un tempo passato
    Dolce notte
    enrico

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