lunedì 23 maggio 2011

23 MAGGIO 1953

Questo post era già programmato per oggi, poi arriverò con la "due giorni" bolognese...
Ciao a tutti, buon inizio settimana !!


Gli episodi storici della meteorologia torinese: il fortunale del 23 Maggio 1953
Crolla la Mole Antonelliana. L'eccezionale bufera di vento scatenatasi a Torino il 23 maggio ha spezzato la guglia del famoso monumento facendone precipitare un tratto di quarantacinque metri . La Mole Antonelliana era il più alto edificio in muratura d'Europa (m 167,50) (Disegno di Walter Molino)
."Nel cuore della tempesta abbiamo attraversato la città con un'auto per renderci conto della situazione. In piazza Castello la "1400" è stata investita da un vortice che l'ha trascinata di fianco per una decina di metri: la "1400" pesa 11 quintali. Sembrava di viaggiare immersi in una vasca d'acqua. In via Po la sabbia ci copriva il parabrezza e toglieva la già scarsa visibilità (...). Si udì uno schianto, come un boato allucinante, pensammo al crollo di una grossa casa. Era la Mole!”
(La Stampa, 24/5/1953).
Tra gli eventi meteo più disastrosi che la popolazione torinese ricordi, si annovera, senz'altro, il celebre nubifragio che si scatenò nel tardo pomeriggio del 23 Maggio 1953 e passato alla storia per l'abbattimento al suolo di buona parte della guglia del simbolo stesso cittadino: la Mole Antonelliana.
Nei giorni precedenti al 23 Maggio vi fu una importante rimonta calda di matrice sub-tropicale che investì buona parte dell'Europa centro-occidentale, con valori termici che si spinsero diffusamente oltre i 30°C su molta parte delle pianure continentali ed anche nord-italiane.
Le testimonianze dell'epoca sono rimaste ben scolpite nella mente di coloro che assistettero, loro malgrado, all'aperto, all'impressionante e pericoloso fenomeno. Il preambolo della tempesta fu rappresentato dal cielo che cominciò a tingersi di colore rosso-mattone, per via del sollevamento di grandi quantità di materiale terroso dalle campagne circostanti la città, ad opera del fronte di raffica che giungeva da Nord-Est, e che creò per molti minuti un'atmosfera a dir poco surreale da "Inferno Dantesco". Dopo poco ecco che subentrarono, però, i fenomeni più tipici di un violento nubifragio, con evidente rotazione di lowering nuvolose a bassisima quota tanto da rendere quasi notturna la visione, raffiche violentissime, scrosci di grandine e pioggia.
Non vi fu una testimonanza oggettiva di tornado o funnel cloud ben evidenti, e quindi non si può automaticamente attribuire a questi fenomeni rotatori il danno più "famoso" che colpì la città, proprio nel suo simbolo ufficiale, ma certamente la stima delle raffiche che abbatterono la guglia in muratura è collocabile nell'ordine di grandezza di almeno 150 km/h.Naturalmente i danni in città furono ben più diffusi e generalizzati, con ben 5 vittime a Torino e dintorni, innumerevoli alberi d'alto fusto abbattuti e infiniti danni agli edifici.
Articolo tratto da "Torinometeo.it"

Ho riportato le testimonianze di allora, io ero ancora troppo piccolo per rendermi conto di ciò che era successo. Una curiosità che mi appartiene è questa : la stella che era posizionata sulla guglia della mole Antonelliana fu realizzata dalle Officine Savigliano, azienda nella quale lavorò mio zio materno come caposquadra. Fu uno dei realizzatori!

3 commenti:

  1. Caro Leonardo, il post è molto bello ma quello che più mi piace è che aspetto per sentire le emozioni di Bologna.
    Buona settimana anche a te.
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. È stata una gran gioia conoscerti nella festa dei bloggers! Gli amici sono i regali piu belli del mondo!

    RispondiElimina
  3. Qualche anno dopo - io bambino - se ne scriveva ancora di quel fatto ...

    RispondiElimina

Se hai qualcosa da dire fallo pure, ricorda solo le due uniche regole che vigono qua: rispetto per tutti offese per nessuno. Ciao!

Questo blog non consente commenti anonimi.

" La musica é il vincolo che unisce la vita dello spirito alla vita dei sensi, ed é l'unico immateriale accesso al mondo superiore della conoscenza. Nella musica l'uomo vive, pensa e crea".

Ludwig Van Beethoven