venerdì 13 marzo 2009

IL PUTAGE'


E' una stufa costruita e pensata appositamente per provvedere sia al riscaldamento che alla cucina. Il piano superiore, principale parte scaldante, non è più alto di una settantina di centimetri da terra, è di ghisa, con una cornice di raccordo con la struttura portante che sostiene un largo piano centrale. Su questo piano si aprono una o più aperture circolari, chiuse da cerchi sovrapposti di diametro via via minore, che un tempo servivano a inserire le pentole a diretto contatto con il fuoco.

Il punto di forza però del putagè deriva dal poterci cucinare sopra. Sfruttando le varie aree si potrà avere un calore più intenso e localizzato oppure costante e diffuso, perfettamente valorizzato dalle pentole di terracotta, i "fujòt". A volte, come nel caso degli agnolotti fatti di fresco, si usa direttamente la piastra della stufa per arrostire i primi ed assaggiarli buttandoceli sopra così! Oltre tutto sfruttare la piastra superiore per cucinare come sui fornelli, consente, per tutto il periodo di accensione (ottobre-aprile) di non accendere praticamente mai i fornelli a gas.

Durante l'inverno,se viene caricato adeguatamente alla sera,conserva la brace ardente fino alla mattina successiva!

Io conservo il ricordo di questa "tuttofare" anche se ero piccolo; venne sostituita da un impianto di termosifoni nella metà degli anni 50,quando mio padre potè affrontare una spesa piuttosto sostenuta,per quei tempi...

33 commenti:

  1. Il consumismo energetico ha fatto abbandonare queste piccole idee funzionali ... purtroppo ...

    RispondiElimina
  2. ce l'ho....ce l'hooooooo!!!!!!
    era di mia nonna ma ancora oggi la utilizziamo...il calore del legno è fantastico..ormai oggetto decorativo ma funzionante..ahhhh il Putagè, quanti ricordi..!!

    RispondiElimina
  3. Xpx,dici bene...!
    E' un pò la storia di altri oggetti utili che "non si possono più riparare",adesso si butta via e si sostituisce!

    Che tristezza...

    Ciao.

    RispondiElimina
  4. Che fortuna caro Bruno!
    Hai uno strumento che coinvolge,con la sua musica calda...questo sì che crea l'ambiente in cui una persona vive.

    Ciao,un caro saluto!

    RispondiElimina
  5. Fino a una quindicina d'anni fa l'aveva ancora mia suocera in casa ed era l'unica loro fonte di riscaldamento d'inverno. La prima volta che l'ho vista, con la mia ingenuità di cittadina evoluta ignorantissima, ne sono rimasta incantata per quell'aria di tempi antichi. Subito ho fatto la prima figuraccia di presentazione quando mi ha chiesto se potevo caricare la legna, visto che lei non so che stava facendo. Manco sapevo come si apriva! :-)
    Era comodissima anche per asciugare biancheria e piccolo bucato: mio suocero aveva costruito una stramba imbragatura intorno e in due minuti la roba era asciutta.

    RispondiElimina
  6. Ciao Sirio, ricordo che si chiamava anche "cucina economica".... e ricordo quando anche la mia nonna la usava( in casa mia c'era la stufa a legna per riscaldarsi); anche lei ci asciugava i panni, ci cucinava e ci si riscaldava... altri tempi.
    Grazie per il ricordo.

    RispondiElimina
  7. In alcune case di campagna ci sono ancora....
    Buona serata, sirio, roberta.

    RispondiElimina
  8. Leo,sei la benvenuta!
    Non so,forse tua suocera pensava che ce l'avessi in casa pure tu,come se fosse la cosa più naturale del mondo...
    Ciao,grazie della visita.

    RispondiElimina
  9. Ciao Paola,ho letto che fu utilizzata anche come cucina da campo,in tempo di guerra.
    Erano altri tempi,è vero...e ci si accontentava pure di poco proprio perchè le possibilità erano poche,molto limitate.

    Ti saluto caramente!

    RispondiElimina
  10. Ciao Roberta,sotto certi aspetti penso che nelle campagne stanno meglio di noi; questa stufa non ha mai problemi di caldaia,di rifornimento per il gasolio o altro combustibile...solo due buone braccia!

    RispondiElimina
  11. Qualcosa di simile ricordo anch'io... da giovinetta!

    RispondiElimina
  12. Cara stella,posso dire lo stesso.Credo che i ricordi d'infanzia,belli o brutti che siano,lasciano un segno indelebile dentro di noi.

    A presto!

    RispondiElimina
  13. C'è un premio per te su "Utopie calabresi":
    http://utopiecalabresi.blogspot.com/2009/03/utopie-calabresi-ha-ricevuto-il-premio.html

    Complimenti!!!

    RispondiElimina
  14. Grazie Domenico,passo subito da te!

    Buona fine settimana.

    RispondiElimina
  15. Che bei ricordi Sirio!!! Anche i miei nonni l'avevano...a volte, a seconda del vento, nella casa si sentiva il classico odore del fumo mescolato con il sugo che preparava nonna...un odore che non ho più sentito e che ricordo con tanta nostalgia!...
    buon fine settimana!!!!

    RispondiElimina
  16. Io l'ho sempre sentita chiamare "cucina economica", la uso ancora nella casa in montagna e ci faccio la polenta nella caldaia di ghisa: OTTIMA!!!

    RispondiElimina
  17. Ciao Pino,il sugo che preparano le nonne ha sempre un profumo particolare...e chissà perchè rimangono nei ricordi dei nipoti!
    Che fascino...

    Buona fine settimana.

    RispondiElimina
  18. E' giusto caro Sergio, "putagè" è termine dialettale piemontese.

    Come riesce la polenta nella caldaia di ghisa non lo so,nel paiolo di rame
    è favolosa!

    Buona fine settimana.

    RispondiElimina
  19. grazie sirio per il banner e lo spazio per il voto...grazie davvero di cuore
    buona domenica e un abbraccio caro amico

    RispondiElimina
  20. Io ce l'ho in campagna non vorrei sbagliarmi ma avrà più di cinquanta anni.

    RispondiElimina
  21. la tutto fare era in casa di mia nonna e io ho sempre sognato di averne una...ma nelle case moderne non c'è mai abbastanza spazio...purtroppo!

    RispondiElimina
  22. Passavo per ringraziare delle parole lasciate da Stella per me. Grazie :)
    E faccio anche un giretto sul tuo blog se non dispiace!

    RispondiElimina
  23. Vedrai che ritorneremo ad utilizzarli di nuovo,per necessità!

    Un abbraccio caro Sirio!

    RispondiElimina
  24. Ciao Sirio come vedi sono tornato.
    La settimana passata a Verona è stata veramente favolosa,
    un forte abbraccio

    RispondiElimina
  25. io le ho visti in alcune case di campagna, ma anche in case tradizionali. E vanno alla grande!

    RispondiElimina
  26. Ciao Bruno,"solidarietà musicale" e non solo,ci mancherebbe!

    Un caro saluto,a presto.

    RispondiElimina
  27. Ciao Peppe,non ti sbagli proprio!
    Anche il mio ricordo è di 50 anni fa...
    Buona giornata!

    RispondiElimina
  28. E' un peccato Lo,sarebbe anche un ...pezzo d'antiquariato,oltre che un legame affettivo.

    Buona giornata!

    RispondiElimina
  29. Guernica,che piacere averti qui!

    Sei la benvenuta,verrò a trovarti.

    RispondiElimina
  30. Grazie per la visita,l'incarcerato.

    Condivido,penso che chi ha la fortuna di averlo se lo terrà ben stretto...!

    Buona giornata.

    RispondiElimina
  31. Bentornato caro Tomaso!
    MI fa piacere sentirti di nuovo.

    Un caro saluto e a presto.

    RispondiElimina
  32. Ciao Andrew,non per niente viene chiamata "cucina economica"...
    in campagna ci sono magiori possibilità di avere la legna reperibile.

    Un caro saluto.

    RispondiElimina
  33. Sirio
    passo per un abbraccio,
    che nostalgia di una vita semplice con quella stufa.....

    Un bacio
    Ornella

    RispondiElimina

Se hai qualcosa da dire fallo pure, ricorda solo le due uniche regole che vigono qua: rispetto per tutti offese per nessuno. Ciao!

Questo blog non consente commenti anonimi.

" La musica é il vincolo che unisce la vita dello spirito alla vita dei sensi, ed é l'unico immateriale accesso al mondo superiore della conoscenza. Nella musica l'uomo vive, pensa e crea".

Ludwig Van Beethoven