
La produzione del cioccolato in Piemonte è un’arte da secoli, anche grazie al duraturo matrimonio con la “Tonda Gentile”, la nocciola delle Langhe protetta dal marchio IGP, da cui nasce la crema Gianduia.
A Torino ed in Piemonte, fin dal Settecento, il cioccolato, dolce piemontese per eccellenza, è stato trasformato in tanti prodotti deliziosi: gianduiotti, cremini, bonbon, praline, marron glaçés.
Simbolo dell’eccellenza artigiana e segreto di un successo che non conosce eclissi sono le antiche case di produzione torinesi come Pfatisch e Peyrano o i caffè torinesi storici come il Bicerin o Mulassano. Ma anche la Nutella, la crema di cioccolato più conosciuta nel mondo è figlia di questa storia.
Il cioccolato in tazza si assaporava già a Torino almeno dalla fine del Seicento, ma col volgere dell'Ottocento cominciò a diffondersi rapidamente l'uso dei piccoli confetti, sotto il nome di ''dragèes'', ''diablotins'' e ''gianduiotti'', questi ultimi minuscoli lingotti di pasta di cacao mescolata a nocciole tritate. Fra le prime ad iniziare tale produzione fu la ditta Caffarel, nata nel 1818. La Michele Talmone, aperta nel 1850, fu invece tra le prime a lanciare un marchio pubblicitario efficace: per reclamizzare il cioccolato Talmone venne creata nel 1890 la nota immagine dei ''due vecchietti''.

In via Lagrange, che porta alla stazione di Porta Nuova, fino da 1880 si respirava il profumo del cacao tostato: era il laboratorio di Pietro Viola, uno dei pionieri del cioccolato torinese. In quegli stessi muri si trova uno degli indirizzi più noti della tradizione pasticcera e cioccolatiera torinese. In azienda oggi c’è Gianni Gertosio, maestro cioccolatiere, con il figlio Massimo.
La produzione è classica – gianduiotti normali e “gianduioni”, creme da spalmare, biscotti e pralineria.
Cari lettori, sapete perchè due cani quando si incontrano si annusano ? Mi chiederete: cosa c'entra questo con il cioccolato?
C'entra, c'entra...!
Ecco la curiosa storia: Pietro Viola,maestro cioccolatiere in Torino, aveva un cane che stava di guardia al negozio mentre lui lavorava.
Un giorno entrò una altro cane più destro di lui e come un fulmine rubò una profumatissima tavoletta di cioccolata e si dileguò, inseguito invano dal legittimo "proprietario".
Da allora, gli eredi del cane di Viola continuano nella ricerca del ladro, annusando ogni loro simile!
Viva la cioccolataaaa!!!...
RispondiEliminaDa domani controllerò tutti i cani che incontro!!!...Non si sa mai!!!
Ciao Sirio una piacevole serata!!
Inutile cercarlo, se la sarà già mangiata la tavoletta!? :-D
RispondiEliminaPino, se ti vedono con quelle intenzioni bellicose scapperanno a gambe levate...anche se sono innocenti!
RispondiEliminaScherzi a parte, per il cioccolato io sono come l'orso a caccia di miele...
Ciao!
Chit, dipende...metti che sia un cane parsimonioso, magari ne ha nascosto ancora un pò!!
RispondiEliminaCiaoooooooooo
Adoro la cioccolata e soprattutto la nutella;)
RispondiEliminaSai che delle nocciole del piemonte non si getta nulla?
I gusci vengono usati per bruciare in speciali caldaie, come nella mia che brucio la sansa.....
Ciao sirio e buona serata, roberta,
Troppo buona la nutella...è un prodotto conosciuto in tutto il mondo.
RispondiEliminaSapevo che i gusci delle nocciole si bruciano, e mi risulta che hanno un potere "calorico" elevato.
Ciao Roberta, buona giornata!
La cioccola, al solo pensare mi stordisce, ahhhhh ummmm quanto è buona.
RispondiEliminaBuona giornata caro Sirio!!!
Tomaso
Deliziosa la storia del cane di Viola!
RispondiEliminaDeliziosa la storia della Torino buongustaia...e delizioso tutto ciò che hai presentato, caro Sirio.
Mi hai fatto venire una voglia di buon cioccolato!!!
Ti auguro di trascorrere un buon w.e.
Un caro saluto
annarita
Mmmm che voglia di cioccolato che mi hai fatto venire Sirio... io ne sono golosissima, soprattutto di quello alla nocciola. :)
RispondiEliminaDa quando sto a Torino è una manna: ma sai che a Roma non c'è il gelato alla gianduia?
Un abbraccio e buona serata.
Caro sirio la cioccolata piemontese è una favola, ma io preferisco i Kinder della Ferrero.
RispondiEliminaA pasqua ho mangiato un uovo di cioccolata kinder.
E' stato un dolce regalo.
Caro Tomaso, allora ti faccio compagnia molto volentieri!
RispondiEliminaCiao, buona fine settimana.
Ciao Annarita, la storiella su Pietro Viola mi è stata tramandata a memoria, e nonostante le ricerche fatte non ho trovato nessun accenno storico al riguardo.
RispondiEliminaVero o falso, la cioccolata che si fa a Torino penso che sia unica.
Un caro saluto, buona fine settimana!
Ciao Memole, allora è meglio abitare a Torino,vero?!
RispondiEliminaRicordo ancora con piacere la prima volta che entrai da Baratti & Milano, sotto i portici di Piazza Castello...una cioccolata con panna così la servono solo lì...!
Un caro saluto.
Stellinaaaaa, ma cosa mi dici!!!
RispondiEliminaSarò ancora di più tuo amico, sentite le tue preferenze...
Ti abbraccio forte.
un post golosissimooooooooo sono molto felice per la ferrero...ma io alla fine prendo solo cioccolato del commercio equo buono anche per altri motivi! un abbraccio
RispondiEliminaCiao Lo, sapevo dell'esistenza del commercio equo, e al di là del cioccolato non capisco perchè non venga pubblicizzato a dovere!
RispondiEliminaA Torino non saprei dove andare,lo credi?
Buona fine settimana!