
Il teatro di Torino - teatro Scribe - potrebbe diventare il primo museo dedicato al web.
Cari lettori, l' articolo è comparso su "La Stampa" del 10 dicembre u.s.. a firma Emanuela Minucci. Chi lo desidera, può vederlo al seguente link
Un pò di storia di questo luogo della memoria:
I ruderi del teatro costituiscono oggi in città l'unica cospicua memoria visibile delle distruzioni belliche. Il teatro era ubicato nell'area che si estende attorno all'asse costituito da via Po, nella quale furono gravi le distruzioni subite nel corso degli attacchi aerei tra il novembre 1942 e il luglio 1943. Si tratta di un'area collocata lungo una direttrice d'attacco che attraversa la città da nord est a sud ovest, passando attraverso la stazione di Porta Nuova e gran parte delle zone centrali per raggiungere gli insediamenti industriali del Lingotto e della Fiat Mirafiori.
Il Teatro Scribe, sorto nel 1857 per opera dell'architetto Giuseppe Bollati, articolato su platea, quattro ordini di palchi e loggione, poteva accogliere 1.400 spettatori. Dopo il 1865, con il trasferimento della capitale a Firenze, il Teatro Scribe conobbe un rapido declino, ospitando veglioni e balli per il Carnevale, conferenze e compagnie di filodrammatici. Nel 1915 divenne una sala da ballo e vi si rappresentarono quasi esclusivamente commedie dialettali. La sua rinascita si deve al finanziere Riccardo Gualino che lo acquistò e ne finanziò il totale rifacimento, coadiuvato dal critico d'arte Lionello Venturi e dal pittore Gigi Chessa. Con il nome di Teatro di Torino fu inaugurato il 26 novembre 1925, e divenne uno dei più prestigiosi teatri cittadini. La rovina finanziaria di Gualino interruppe anche l'attività del teatro che l'Eiar (la futura Rai) acquistò nel 1931 per adibirlo ad auditorium per la propria orchestra sinfonica. Le bombe sganciate durante l'incursione aerea del 9 dicembre 1942 lo distrussero completamente lasciando in piedi solo i muri perimetrali. Il teatro, infatti, era ubicato nell'area che si estende attorno all'asse costituito da via Po, nella quale furono gravi le distruzioni subite nel corso degli attacchi aerei tra il novembre 1942 e il luglio 1943.

Le notizie sopra riportate, le ho ricavate dal sito del Museo Diffuso della Resistenza, Deportazione, Guerra, Diritti e della Libertà.
Palazzo dei Quartieri Militari, Corso Valdocco 4/A Torino.
Se il progetto, come spero, andrà in porto, la mia città si arricchirà di un altro Museo certamente unico in Italia!

la facciata del Teatro, esattamente di fronte alla sede RAI del Piemonte, in via Verdi
Ricordi di un passato, che un regime imperialista ha portato l'Italia a una catastrofe.
RispondiEliminaSe veramente questo andasse in porto, credo che Torino ne sarebbo orgogliosa di questo museo.
Buona serata caro Sirio,
Tomaso
ciao Sirio, ho letto da Robi che ti sei fatto male al polso ... mi spiace e ti faccio tanti auguroni che tutto passi in fretta e al meglio! Ciao ^_^
RispondiEliminatrovo che recuperare quello che c'è già sia importante...significa far parlare la storia...e non dimenticare! buona giornata
RispondiEliminaDimenticare...mai!
RispondiEliminaCiao Sirio!Qui la neve se nè andata che bello!
Caro Tomaso, le premesse ci sono: ora, naturalmente, non ci deve essere solo la buona volontà dell'imprenditore...!
RispondiEliminaPosso solo pensare a te, che quel periodo l'hai vissuto e che non si può scordare.
Buona serata!
Grazie degli auguri Chaillrun!
RispondiEliminaOggi ho saputo che si tratta di una tendinite, per cui farò cure apposite.
Ciao, a presto e buona serata.
Certamente Lo, i luoghi della memoria servono a questo.
RispondiEliminaChi ha vissuto quel periodo di certo non dimentica, a noi il compito di tramandare!
Ciao, buona serata.
Certamente Ty, sono rimasto molto sorpreso quando ho visto quei ruderi con i miei occhi.
RispondiEliminaFino a pochi anni fa intorno a porta palazzo c'erano ancora case fatiscenti, transennate, testimoni dei bombardamenti a cui fu sottoposta Torino. Mettevano paura!
Sono contento che la neve da te se ne sia andata, e speriamo che duri.
Ciaoooooo
grande Sirio, bé non che una tendinite sia una passeggiata ... comunque vedrai che tutto si sistema, in più hai dalla tua la magia del Natale, perché penso che tu riesca a cogliere la sua vera magia, quella profonda. Un caro saluto
RispondiEliminaGrazie Chaillrun, infatti non è certo una tendinite a fermarmi...
RispondiEliminaOrmai i tempi per il Natale stringono, domani pomeriggio accompagnerò all'organo una sacra rappresentazione della Natività, poi avrò il concerto degli Auguri il 23 con la banda, poi il 24 la Messa di mezzanotte...
Chi si ferma è perduto!
Buona fine settimana.
P.S. da lunedì prossimo inizierò anche la terapia.
Sirio forever ... è il caso di dirlo! Mi cucco (passami il termine, please) anch'io la messa di mezzanotte: con lo scambio degli auguri, penserò a te, in un'altra chiesa e ti manderò idealmente i miei auguri e, visto che io sono un'esagerata e lo sai, ti schioccherò anche un fraterno bacio sulla guancia! Niente scandali, mi raccomando! Con simpatia ed affetto ^_^
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