Cottolengo - Il sovrappasso di via San Pietro in Vincoli
Il Cottolengo la chiamò "Piccola casa della divina provvidenza".
Oggi è una città, la città del dolore e dell'assistenza, un ospedale considerato a ragione una delle migliori strutture sanitarie di Torino, e in più un luogo dove l'assistenza ai più bisognosi è, per l'appunto, "di casa".
Un mondo , una grande famiglia i cui membri sono :sacerdoti, religiosi laici, suore, volontari, ospiti lungo degenti e ammalati affetti da patologie acute.
Un piccolo universo fatto di persone, che volontariamente e gratuitamente prestano la loro opera...
Già, le persone .
Oggi è di una di queste che desidero parlare, perché ho vissuto una testimonianza che mi ha scosso profondamente.
Questa mattina sono andato a prendere una consegna di fiori: un mazzo di dodici bellissime rose bianche, destinate ad una suora del cottolengo, appunto.
Mi presento ad una delle tante porte, mi viene indicato il padiglione dove la posso trovare.
Entro, e la prima cosa che mi colpisce è la pulizia del locale, non sembra affatto un ospedale.
Chiedo di suor Marina, mi viene detto di attendere un attimo che vanno a chiamarla; Dopo 20 secondi compare una suorina, piuttosto anziana ma con un sorriso ineffabile!
Dico : "Sorella, sono per lei"
"Grazie" - mi risponde -
Riprendo :" sarebbe bene metterle in un vaso piuttosto grande, affinchè non patiscano"
Gli occhi della suorina si illuminano : "Certamente! Venga, se non le dispiace : so dove andare".
La seguo per un pò, raggiungiamo una chiesetta interna (n.d.r. quella vicina alla camere ardenti).
Prende in un angolo una vaso in cui le rose ci stanno alla perfezione, si ferma un attimo in raccoglimento, poi, con una semplicità che mi ha lasciato letteralmente interdetto, mi dice :
"Per i fiori che mi sono stati donati, non c'è posto migliore di questo !! ".
Cari lettori, i fiori erano stati posizionati a fianco dell'altare.Penso che da lassù anche il Cottolengo abbia apprezzato questo gesto...
Pensa caro Sirio quanto vecchio è Cottolengo, mia madre mene parlava molto quendo ero ragazzo.
RispondiEliminaOggi tu mi confermi che da una piccola casa del dolore è diventata una città.
Grazie delle notizie interessanti che ci dai. Buona serata amico.
Tomaso
Ciao Sirio,
RispondiEliminache bel post!!!
Conosco di fama questo ospedale, ma non essendo del posto non lo conosco...ma gli ospedali si somogliano tutti...hai ragione...la differenza la fa il personale medico
Sono persone straordinarie.
Un caro saluto
che bello questo tuo incontro, che bello che proprio tu hai portato questo dono a questa persona speciale! buona serata
RispondiEliminaChe emozione!
RispondiEliminaNe ho spesso sentito parlare....
Grazie mille d'averlo condiviso.
Buona serata
Conosco di fama l'ospedale;faccio i miei complimenti a tutto i volontari ,per tutto quello che fanno per il prossimo.Saluti a presto
RispondiEliminaSirio...grazie per l'aiuto che hai dato alla solidarietà per Bruna.
RispondiEliminaVolevo avvisarti che ho sospeso dal mio blog i vari commenti.
Se lo desideri però ho lasciato tutto invariata sul blog che dedico agl iartisti vari
http://lavostraarte.blogspot.com
Mi piacerebbe che la tua sensibilità venisse espressa in quello spazio. grazie infinite.ciaooo
Caro Tomaso, ieri ci sono stato per l'ennesima volta, l'atmosfera di serenità che vi regna non te la so descrivere.
RispondiEliminaSi estende su una superficie di ben tre isolati...quasi un quartiere!
Ciao, buona serata.
Zicin, un altro ospedale che si regga solo con l'ausilio di volontari e si mantenga economicamente autonomo per la generosità dei benefattori, non lo conosco. Questo è unico nel suo genere!
RispondiEliminaBuona serata, a presto.
Lo , una volta di più credo che nulla avviene per caso.
RispondiEliminaTu, più di me, sai cosa significhi "dedizione", cosa comporta e quanto costa in termini di impegno...io ieri dovevo rivederlo con i miei occhi.
Ciao, un caro saluto e tante coccole alla gnoma "grande".
Robi,veramente è stata un'esperienza forte, di quelle che rimangono dentro.
RispondiEliminaBuona serata!
Cavaliere, lì veramente si tirano su le maniche, e non solo per pulire...
RispondiEliminaHanno una forza interiore fantastica.
Ciao, un caro saluto.
P.S.che bello il banner del 150°, lo metto subito!
Grazie.
Ciao Carla, mi ero accorto che da te non si poteva più commentare, e ci sono rimasto perché ho subito pensato a qualche...ehm..diciamo maleducato nei tuoi confronti!
RispondiEliminaPrendo nota e vengo a trovarti.
Un caro saluto, a presto!
racconto commovente come lo sono le buone azioni... quando le compio con spontaneità, sono felicissima, ma proprio nel cuore... buona serata!
RispondiEliminaCara Raggio, questi sono i posti che fanno la differenza...realtà che cambiano il modo di pensare, ma soprattutto di vivere!
RispondiEliminaCiao, un caro saluto e buona serata anche a te.
Ciao Sirio, la tua testimonianza emoziona il cuore!
RispondiEliminaQuanto mi piacerebbe che questo piccolo universo diventasse grande, grande, grande, per alleviare le sofferenze di tanti!
Buon fine settimana a te e famiglia!
Una scena commovente.
RispondiEliminaSciarada, ho iniziato ad apprezzarne il valore di questa istituzione tanti anni fa, vedendo come veniva trattata una mia parente colpita dal Parkinson.Era considerata una persona, prima che una lungodegente con un male progressivo e inesorabile...e quel giorno, ho rivisto la stessa scena!
RispondiEliminaCiao, a presto.
Ambra, lì è una realtà percepibile tutti i giorni...
RispondiEliminaBuon inizio settimana!